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| “La bella Venezia”Non ce la facevamo più, all’ultimo negozio raggiunto eravamo sfiniti e quasi verso il punto di partenza della nostra folle corsa. Gli uomini del despota, come si faceva chiamare, erano vicini ma non cosi tanto da vederci all’interno del negozio. “Per fortuna ci sono scaffali e stole con cui mascherarsi e nascondersi… almeno per un po’…” asserì Silvia “ma non sono sicura che potremmo rimanere qui a lungo”. “Nessuno in città può più stare tranquillo… tutti pensano che venezia sia una città come tutte le altre ma ci sono segreti che la gente normale ignora e di cui persone come il despota vogliono approfittare per chissà quali malefici scopi…”… ma chi stava parlando!? Ci girammo pieni di stole sul viso e vedemmo un ragazzo alto e magro e dal volto conosciuto… “Ah scusate non prendete paura non volevo importunarvi! Mi chiamo Sebastiano Ziani proprietario dei negozi la Bella Venezia e pronipote del famose Doge… e sono anni che vedo la mia città ai piedi di gente come Ottavio… e come se la volesse conquistare! Ma in fondo in tutto questo tempo non c’è mai riuscito a rovinarci il nostro bel vivere …” “Ehmmmm salve… scusaci siamo Marco e Silvia e stavamo scappando dagli scagnozzi di quel signore, il despota, perché abbiamo casualmente scoperto uno dei suoi appuntamenti e sentito parte del suo piano… Tu cosa puoi dirci a riguardo: cercherà di farci del male?” cercai di dire tra l’imbarazzo. “Probabilmente quell’uomo senza scrupoli cercherà di catturarvi e chissà cosa potrebbe farvi… però non preoccupatevi! Mi sembrate molto scaltri! Non so molto del suo piano ovviamente ma credo riguardi una specie di mosaico posto su una calle che costeggia il canal grande. Precisamente a Punta della Dogana! È una specie di doppio circolo fatto in sanpietrini che rappresenta Venezia… mancavano già alcune parti e da quel che so dopo che gli scagnozzi di Ottavio tentarono di togliere i restanti pezzi che lo componevano ma i “difensori” della città, un gruppo di sconosciuti che si riuniscono sotto questo pseudonimo, nei giorni seguenti portarono via tutti i sanpietrini per non farli avere ad Ottavio e li nascosero in giro per la città al sicuro.” Silvia interruppe il discorso di Sebastiano “Scusa … ma a punta dogana non c’è mai stato un simile mosaico…” e Sebastiano spiegò che la storia si rifaceva a molti anni prima e che dopo esserne venuto a conoscenza gli saltò alla mente che uno dei primi sanpietrini mancanti ce lo aveva proprio a casa sua “Come vi dicevo sono pronipote del doge Ziani, e tra le varie cianfrusaglie di valore che posseggo in suo ricordo ho pure una scatola contenente dei sanpietrini” asserì Sebastiano “Uno di quei pezzi di mosaico portati via dal mosaico o rosone che dir si voglia era stato portato via proprio dal Doge… chissà perché!? In ogni caso sul pezzo vè scritto una frase in veneziano antico che tradotta sta per <<solo un pezzo di tanti pezzi può aprire il varco sul doppio. Solo i pezzi uniti in un pezzo possono portar ricchezza: dell’acqua bisogna conoscer il segreto>> e da quel poco che ci ho capito credo che unendo i vari pezzi si apra un portale o varco o che comunque succeda qualcosa di interessante che il mio parente passato ha cercato di celare per anni…” “MA questa storia è peggio di quella di un film!?” afferma Silvia con una faccia tra lo sbalordito e l’incredulo “bisognerebbe capirci di più di questo mosaico o rosone… Dai Marco corriamo a Punta Dogana!!!!” non ci volevo credere ma di lì a poco avrei fatto una corsa che non finiva più il suo corso… ma prima di andare il gentile Sebastiano ci ha spiegato che ci avrebbe dato volentieri una mano e che entrando in un qualsiasi negozio della sa catena potevamo metterci in contatto con lui tramite il suo sistema intranet. Ma se la corsa poteva sembrarmi infinita perlomeno il panorama che si poteva vedere da punta dogana era spettacolare: San Marco così non l’avevo mai vista! Sembrava un dipinto! “Non ne sono sicura ma credo che il famoso rosone del discorso di Sebastiano sia proprio questo doppio solco sul terreno… non ci trovo nulla di mistico…” Silvia non sembrava più entusiasta di arrivare a fondo della faccenda “Però ciò non vuol dire che non ci tenga ad inserire queste piccole pietre nei solchi” mi stupisce sempre di più questa ragazza così piena di energie e neppure il tempo di passarle le pietre che già lei aveva inserito la prima, quella raccolta dal doge, in una cavità che sembrava potesse contenerla. Silvia non sembrava più entusiasta di arrivare a fondo della faccenda “Però ciò non vuol dire che non ci tenga ad inserire queste piccole pietre nei solchi” mi stupisce sempre di più questa ragazza così piena di energie e neppure il tempo di passarle le pietre che già lei aveva inserito la prima, quella raccolta dal doge, in una cavità che sembrava potesse contenerla. “Non ci posso credere… Marco guarda!!!” La pietra una volta incastonata iniziò a brillare per qualche secondo e così le altre due!
Qualcosa di magico pervadeva l’aria… decidemmo di correre di nuovo al negozio di Sebastiano ma durante la strada del ritorno ci interruppe una voce “Una moneta per il vostro futuro, solo una pietra… solo una moneta per il vostro futuro” una voce gracidante continuava a chiedere una moneta per predirre il futuro. “Silvia ma anche a Venezia ci sono le chiromanti? Uhm… ma!?.. Silvia la signora ci ha chiesto una pietra!?!?” qualcosa di strano detto dalla vecchina mi colpì. “E’ vero ci ha proprio chiesto una pietra!!!” Silvia piena di orgoglio si girò verso al vecchia: era gobba, vestita di stracci con lunghi capelli bianchi sul volto e una sfera di cristallo in una mano tremolante. “Solo una moneta ragazzi, per farmi vivere, per farmi mangiare … ” rispondemmo che non avevamo nulla con noi da lasciare se non due o tre caramelle alla menta “OHHHH voi avete più di quello che credete!” asserrì con voce tonante la chiromante “Voi cercate le pietre, le pietre vi aspettano… io vedo nel vostro destino una doppia casualità, una strana sensazione di bagnato che vi potrebbe portare alla gloria o a nascondervi per sempre!” Eravamo sbigottiti e spaventati allo stesso tempo! Cosa intendeva dire? Io e Silvia ci guardammo faccia a faccia e neppure un secondo dopo la vecchia era sparita… al suo posto un biglietto stracciato per terra… Come sapeva i nostri nomi!? Cosa si celava nei 3 luoghi indicati dai colori?! Non abbiamo il tempo di visitare tutti e tre i luoghi... si sta facendo sera: Dovete sceglierne solo 1!
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