C_Mallory |
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| Fino ad un certo punto della mia vita ho scritto per qualunque giornalino scolastico o fanzine amatoriale mi capitasse a tiro. Per un anno ne ho addirittura fondato uno, totalmente gratuito e completamente "fatto in casa", con tanto di riunioni di redazione. Poi sono andata all'università (ho studiato nelle Marche) e sono diventata direttrice del giornale universitario (ho ancora tutte le foto di ogni volta che veniva un ospite "illustre" per qualche convegno al quale offrivo una copia del giornale a nome dell'università.... tempi di gloria!). Nel frattempo ho iniziato a scrivere per un giornale di cronaca locale e quello è stato il vero inizio della "pratica" riconosciuta. Verso la fine della mia permanenza universitaria ho collaborato con "Il Resto del Carlino" per la cronaca giudiziaria del tribunale di Macerata e Provincia. Poi mi sono laureata, contemporaneamente alla laurea ho ottenuto il tesserino, poi sono tornata a Roma e a quel punto è finita tutta la mia fortuna. Perchè a quel punto volevo mantenermi lavorando come giornalista ma (almeno a Roma) l'accesso alle redazioni è totalmente off limits (a meno di avere una bella spintarella). Sono riuscita a collaborare sporadicamente per "l'Avvenire" ma ero stra-precaria. Dopo un po' ho trovato un lavoro da impiegata e ho abbandonato i tentativi di fare del giornalismo la mia prima professione. Adesso continuo a collaborare qua e là, anche con il magazine dell'azienda per la quale lavoro e ogni tanto scrivo delle cose per dei siti internet o faccio un po' di ufficio stampa per amici che organizzano spettacoli. Per dirtela tutta, la mia esperienza nel campo del giornalismo non è 100% positiva. In teoria è un mondo affascinante ma è più o meno come sperare di fare l'attore o il cantante: c'è tanta gente che VORREBBE esserlo ma pochissimi ci riescono perchè è un mondo stra-chiuso.
Comunque mi chiedevi come si fa a prendere il tesserino. Devi lavorare per 2 anni per una (o più) testate giornalistiche registrate, scrivendo un certo numero di articoli (non ricordo il numero preciso) e ti devono pagare, dal momento che durante quei due anni devi versare periodicamente i contributi. Alla fine del periodo, spedisci un incartamento con tutti i tuoi articoli all'Ordine dei Giornalisti (sede regionale) e aspetti di essere ammesso ad un esame di cultura generale che prevede naturalmente una composizione. Se superi tutto, ricevi il tesserino ma poi, per "mantenerlo in vita", ogni anno devi pagare una tassa all'Ordine. Ti confesso che io ogni anno penso: "quasi quasi lo faccio scadere, tanto non è che ci faccia granchè" però anche per quest'anno ho pagato.
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